Tavolo Costituzione 2
Resoconto tavolo DOMANDA 2
Come creare sinergie e convergenza politica a partire dalle priorità
in tema di Democrazia Costituzionale e diritti
Facilitatore tematico: Claudia Bellucci
Facilitatore di dialogo: Massimo Zavattiero
La Costituzione italiana è la legge fondamentale che sancisce i nostri diritti e doveri e le forme democratiche di convivenza civile nel nostro paese. Tuttavia, la lungimiranza con cui l’Assemblea Costituente la scrisse è stata poi più volte disattesa nei fatti e oggi le conquiste raggiunte per la sua attuazione sono state distrutte o vengono minacciate dal susseguirsi di governi che seguono logiche ben diverse (ovvero del capitalismo finanziario) di quelle sottese all’assetto politico-economico in cui la C. nacque (liberali, socialiste e repubblicane).
Tuttavia, abbiamo proprio per questo un’opportunità eccezionale davanti a noi per il breve e lungo periodo. Come raggi di una ruota, per quanto riguarda la Costituzione occorre agire su 4 fronti:
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CONOSCENZA
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DIFFUSIONE
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DIFESA
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ATTUAZIONE
Sia studi tra la popolazione che esperienze reali riportate dai partecipanti al tavolo testimoniano infatti la scarsissima conoscenza degli articoli della Costituzione, che sembra aver definitivamente aver perso valore intrinseco tra le persone e soprattutto tra gli studenti. Questo è uno dei principali problemi che abbiamo davanti, a causa anche di un nuovo tipo di analfabetismo, detto funzionale: si stima che il 50% della popolazione adulta non sia in grado di comprendere testi scritti sopra ad un certo grado di complessità.
Una proposta concreta per sviluppare la conoscenza della C. è quella di chiedere di reintrodurre l’educazione civica obbligatoria nelle scuole, a partire dalle secondarie di primo grado, inserendo la C. nel programma. È però un percorso lungo.
Per la sua attuazione, si potrebbero elaborare proposte di legge di iniziativa popolare, ma spesso rimangono nei cassetti o non trovano un’adeguata sponda politica (perdita di relazione tra società e rappresentanti).
L’urgenza per il 2016 sarà però quella di difenderla: la battaglia per il No alla controriforma Renzi-Boschi è di capitale importanza, perché condizionerà tutte quelle successive (per il lavoro, la scuola, la legge elettorale…). Occorre quindi arrivare alla convergenza su di essa di tutti i movimenti di scopo e dei sindacati.
Tuttavia, per arrivare ai cittadini la strada è erta: il degrado sociale e i problemi quotidiani occupano infatti tutto lo spazio disponibile e costituiscono le preoccupazioni prioritarie, contro cui si scontrerebbe una richiesta di difesa di norme sentite come lontane ed inattuali.
La generale sfiducia emerge anche in un intervento come “La C. non mi rappresenta”, ad altri secondo i quali rappresenta l’ideale, ma si è rivelata incapace di tutelare quegli stessi diritti che afferma.
Per la diffusione dei principi costituzionali e per richiamarne l’importanza nella mente dei cittadini, i comitati territoriali potrebbero impegnarsi a sviluppare materiali ed eventi pubblici in cui evidenziare come gli articoli della C., se applicati e se non applicati, abbiano ricadute molto concrete sulla vita quotidiana delle persone. Ciò si rivela importante soprattutto nelle occasioni di mobilitazioni informativa sull’impatto della C. su problematiche locali, dei territori (es. legare a problemi territoriali di ecologia o di sanità gli articoli della C. che parlano di ambiente e salute).
È stato sottolineato anche il problema del linguaggio: occorre usare frasi chiare e dirette e controbattere puntualmente gli slogan di Renzi, smontandoli.
È stato proposto anche l’uso di metodi nuovi, alternativi, dai flash-mob agli spettacoli teatrali.
Sempre a livello locale, occorre coinvolgere e responsabilizzare altri comitati e persone impegnate nel civismo attivo, attraverso incontri fisici e strumenti informatici. È stato fatto l’esempio di un Forum in cui si mantengono le autonomie dei movimenti (ha lo scopo di coordinare azioni congiunte, es. manifestazioni di piazza o sciopero della fame, ad alto impatto mediatico; si è formato un gruppo di lavoro che comunica in mailing list e un coordinatore che ruota ogni 3 mesi; si fanno 2 assemblee annuali), o di incontri in cui si invitano persone di altri comuni virtuosi dal punto di vista delle forme di partecipazione democratica (es. in cui si fa il bilancio partecipativo).
Gli strumenti informatici hanno scopi diversi e potenzialità diverse, ma devono essere usati con la consapevolezza dei limiti che hanno.
Es. la Mailing list è ottima per discussioni monotematiche (es. calendarizzare gli eventi), ma favorisce discussioni tra al massimo 10 persone, mentre un forum online è fondamentale per la co-costruzione di contenuti, anche avvalendosi di sistemi decisionali online.
Un’altra idea espressa è stata che la convergenza politica su temi trasversali come le problematiche legate al lavoro e alla disoccupazione e alla mancanza di sovranità popolare debba coinvolgere tutti, non solo una parte politica: occorre rivolgersi a tutte le fasce sociali, e a tutte le ideologie politiche, rafforzando le associazioni esistenti e partecipando ai tavoli e alle iniziative che ci sono già. Anche le prossime elezioni amministrative sono un’occasione importante per sviluppare convergenze (es. utilizzando ai banchetti il tricolore).
Infine, alcuni interventi hanno sottolineato come la difesa della C. dovrebbe andare di pari passo con una proposta di modifica dell’attuale, di cui si dovrebbe far carico un soggetto politico nazionale e locale con un progetto di società svincolata dalle logiche dell’attuale ordoliberismo. Tale soggetto, è stato sottolineato in un intervento, dovrà rispettare una “sovranità relazionale”, soprattutto se intende fare una politica dei beni comuni: il compito di tutelarli non può più essere demandato allo stato, ma conferito alle comunità che devono ridiventare sovrane nella loro gestione. Una regola dovrà quindi essere l’inclusione di tutti i cittadini che utilizzano quel bene superando la mediazione del mercato, i quali potranno partecipare sia alla fase di costruzione del progetto politico che successivamente, rimanendo in costante relazione con il soggetto a cui hanno dato vita.
Un aspetto importante per migliorare gli strumenti di democrazia in C. sarebbe quello di includere l’istituto del referendum propositivo; per arrivare a questo obiettivo, si potrebbe partire da battaglie per la modifica degli statuti comunali, al fine di introdurre la possibilità di referendum deliberativi vincolanti senza quorum.