Proposta organizzativa per nuovi soggetti politici
PREMESSA
Noi riteniamo che la strutturale carenza di democrazia interna sia stata una delle cause principali del fallimento di tanti tentativi di aggregazione, che si sono succeduti negli ultimi anni, tra persone, partiti, movimenti e associazioni che in questo Paese lottano per la democrazia e l’eguaglianza.
Le decisioni spesso venivano assunte da gruppi di promotori e di personalità cooptate, ma finivano per essere poi regolarmente contestate, come illegittime, da una parte rilevante degli aderenti.
Tutto ciò avveniva per la mancanza di un qualunque statuto o regolamento organizzativo interno elaborato collettivamente e condiviso.
È sperabile che almeno oggi, non essendo costretti ad operare in condizioni di estrema urgenza, si possa attribuire la necessaria priorità alla questione del metodo e agli strumenti di democrazia interna, per l’autogoverno e per l’elaborazione di contenuti politici condivisi.
La presente proposta organizzativa vuole contribuire a delineare la struttura e i rapporti interni all’Alleanza popolare per la Democrazia e l’Uguaglianza al fine di garantire la trasparenza, la democraticità e l’efficacia della sua azione politica.
In quanto proposta essa è solo una base di discussione ed è aperta ad ogni suggerimento e richiesta di modifica in grado di migliorarla e affinarla.
La struttura dovrebbe essere orizzontale, non gerarchica, anche se possono essere riconosciuti in alcune definite circostanze ruoli di rappresentanza e di responsabilità.
Come meglio specificato di seguito, questo modello organizzativo prevede che la sovranità sia collocata alla base, cioè affidata all’insieme dei singoli aderenti al progetto.
Le decisioni afferenti a un determinato ambito locale o nazionale vengono assunte dall’insieme degli aderenti operanti in quel dato ambito. Esse prevedono una fase di discussione, sia in presenza (assemblee fisiche) che per via telematica, e una fase di decisione, a voto individuale da parte di tutti gli aderenti, per via telematica.
È necessario a nostro avviso attuare un radicale cambiamento rispetto alle modalità attuate nel passato, alle decisioni prese (quando si riuscivano a prendere!) in assemblee alle quali poteva partecipare solo una parte limitata dei sostenitori e degli attivisti, o in gruppi ristretti di coordinamento, spesso non eletti. Lo scopo del cambiamento consiste nel facilitare la partecipazione alle decisioni a tutti gli aderenti. Questa modalità ha anche il vantaggio di eliminare la “compressione” della volontà dei singoli (cancellazione delle minoranze) che in un sistema ad albero, fondato sulla delega, si viene a determinare ad ogni passaggio da un ambito più decentrato ad uno più vasto.
L’ASSOCIAZIONE
In prospettiva, per definire una identità di base del progetto e censirne gli aderenti, sarà necessario costituire un’associazione di servizio a livello nazionale, con uno statuto essenziale che recepisca i principi della proposta stessa.
In una prima fase iniziale, anche in assenza di un associazione costituita, si raccolgono le adesioni dei singoli all’appello e si procede a organizzarsi per ambiti territoriali secondo i criteri di seguito precisati.
LA SOVRANITÀ
Nell’attuare anche nel nostro interno il principio costituzionale di sovranità popolare, riteniamo che essa debba essere esercitata pariteticamente dalle singole persone, cioè da tutti gli aderenti al progetto, senza alcuna discriminazione. L’adesione al progetto è aperta e individuale ed avviene aderendo all’appello tramite l’apposita scheda.
AMBITI DELLA STRUTTURA
All’interno dell’Alleanza popolare per la democrazia e l’eguaglianza si ipotizzano i seguenti ambiti organizzativi: ambito territoriale, ambiti provinciale e metropolitano, ambito regionale, ambito nazionale.
Va precisato che, a differenza della classica struttura piramidale tipica dei partiti, questa struttura non è gerarchica e garantisce la massima autonomia tra i vari ambiti, che non sono sovraordinati l’uno all’altro.
Tutti gli aderenti in ambito locale lo sono automaticamente sia in ambito nazionale, sia della loro regione, e della provincia o area metropolitana in cui si trovano, e concorrono quindi sia alle decisioni locali che alle decisioni di ambito più allargato.
Di conseguenza il singolo aderente potrà concorrere a formare la volontà generale in ambito nazionale, e inoltre nell’ambito del territorio e della regione in cui vive e opera.
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GLI STRUMENTI INFORMATICI
Ciascuno di questi ambiti si dota degli strumenti informatici essenziali al proprio funzionamento:
1) una mailing-list per lo scambio di informazioni e per le comunicazioni essenziali nonché per le notifiche relative all’apertura di nuove discussioni sul forum (vedi punto 2) e delle fasi di voto sulla piattaforma decisionale (vedi punto 3); tali notifiche potranno essere inviate anche via smartphone; per garantire l’efficienza della comunicazione, il traffico in mailing-list deve essere ridotto all’essenziale;
2) un forum di discussione ove possa liberamente svilupparsi il confronto e svolgersi il dibattito anche a livello di serrato contraddittorio;
3) una piattaforma decisionale attraverso la quale assumere le decisioni in modo collettivo, trasparente ed orizzontale. Ne esistono diverse, ognuna con caratteristiche proprie in base all’algoritmo di elaborazio,ne del voto. Tendenzialmente esse “premiano” le mozioni meno invise, piuttosto che le semplicemente più votate.
Non tutte le piattaforme decisionali consentono di verificare in modo trasparente il proprio voto, cosa indispensabile per impedire la manipolazione dei risultati: è quindi necessaria una scelta oculata dell’applicativo.
Noi proponiamo Liquidfeedback perché è quella che utilizziamo con soddisfazione da alcuni anni e siamo in grado di mettere a disposizione dell’Associazione il know-how acquisito.
I tre strumenti suddetti possono essere implementati in un’unica piattaforma informatica che potremmo definire come un “social network politico” il quale consente, con un unico account di iscrizione, di accedere a tutti e tre gli strumenti.
Gli aderenti all’associazione hanno diritto di voto per tutti i livelli o ambiti. Essi, per esercitarlo, si iscrivono agli strumenti informatici dei livelli ai quali ritengono di poter dare il proprio specifico contributo.
Per ovvie ragioni di certa e univoca identificazione dei votanti, l’iscrizione deve essere certificata dall’invio di un documento d’identità.
L’adozione di questi strumenti è indispensabile in ambito nazionale e deve avvenire il più rapidamente possibile.
Per questo va prevista da subito la formazione di un tavolo di lavoro ad hoc, composto da volontari dotati delle indispensabili competenze tecniche.
Questo gruppo di lavoro fornisce ogni possibile supporto tecnico e pratico ai gruppi territoriali che ne facciano richiesta. Vi sono inoltre da considerare le “economie” derivanti dalla possibilità di usare server e supporti comuni per le piattaforme dei vari livelli, con conseguente agevolazione per i livelli più periferici.
I piccoli gruppi locali di dimensioni modeste possono, in una prima fase transitoria, autogovernarsi anche con strumenti non informatici o solo parzialmente informatici, rispettando sempre il principio: una persona, un voto.
COME SI ASSUMONO LE DECISIONI
Tutti gli iscritti ad un determinato ambito hanno la possibilità di presentare proposte e mozioni aprendo una nuova discussione sul forum. Dopo un adeguato periodo di confronto, variabile in funzione della natura della decisione da prendere (l’adesione ad un appello richiederà un tempo di confronto minore che una proposta di modifica statutaria), qualora il suo proponente lo ritenga opportuno, la proposta viene pubblicata sulla piattaforma decisionale. Solo se la proposta ottiene il sostegno (cioè l’interesse) di un certo quorum di aventi diritto sulla piattaforma, essa passa alla fase di voto vera e propria. Durante la fase di pubblicazione, chiunque può presentare proposte alternative o richieste di emendamenti che possono essere accettati o meno e quindi influire sulla decisione finale.
La durata del confronto sul forum, quella delle fasi di pubblicazione e voto su piattaforma decisionale e le percentuali dei quorum per l’ammissione al voto sono regolate da specifiche policy che devono essere preventivamente e opportunamente definite in base a considerazioni di natura politica.
ORGANI ESECUTIVI
Considerato che per il funzionamento di una qualunque organizzazione non è sufficiente prendere decisioni ma occorre curarne l’attuazione, tenere i contatti con l’esterno ed espletare una serie di attività connesse, i vari ambiti si dotano degli organi esecutivi e di coordinamento di cui riterranno di avvalersi, di durata temporanea e prefissata.
Si entra a far parte di questi organi sulla base di candidatura volontaria, tramite elezione da parte nell’Assemblea permanente del relativo ambito. Di conseguenza, i componenti degli organi nazionali saranno eletti da tutti i componenti dell’associazione nazionale, quelli locali e intermedi solo dai componenti degli specifici ambiti.
Sono previsti appositi metodi di elezione per garantire la parità di genere ed eventualmente il rispetto di altri criteri meritevoli di tutela.
Le varie Assemblee permanenti stabiliranno, oltre alla durata di questi organi, anche la rotazione degli incarichi e l’impossibilità di ricoprirli continuativamente oltre un tempo prefissato.
ULTERIORI STRUMENTI PER LA PARTECIPAZIONE
Oltre agli strumenti informatici elencati più sopra, si evidenzia l’utilità di adottarne di ulteriori per facilitare e quindi allargare ancor più la partecipazione.
Uno di questi è l’uso della diretta streaming nelle assemblee in presenza in modo da consentire a chiunque sia interessato al loro svolgimento ma non possa prendervi parte, di seguirne i lavori da ovunque si trovi. È sufficiente un telefonino di nuova generazione connesso ad internet per seguire la diretta dell’evento e persino prendervi parte chiedendo, qualora sia previsto, di intervenire da remoto.
Altro utilissimo strumento di interazione a distanza è rappresentato dalle teleconferenze (esistono molte piattaforme sviluppate a questo scopo, anche gratuite) che consentono ad un notevole numero di persone, ciascuna dove si trova, di collegarsi in un’assemblea a distanza nella quale poter svolgere il confronto in modo simile a quello di un incontro in presenza.
RELAZIONI TRA GLI AMBITI E ORGANI SPECIFICI
Come si diceva, i vari ambiti sono tra loro indipendenti ed autonomi per cui possono decidere di intraprendere le attività, le azioni, le iniziative che ritengono più opportune, nel rispetto dell’Appello iniziale e successivamente dello Statuto dell’associazione e delle politiche e dei programmi decisi da tutte e tutti gli aderenti in ambito nazionale.
Nel contesto dell’ambito nazionale, sotto la diretta sovranità dell’Assemblea permanente nazionale, è promossa la costituzione di un Comitato Scientifico, nel quale siano chiamati ad operare costituzionalisti e giuristi, economisti, sociologi ed altre personalità culturalmente rilevanti che possano presentare proposte direttamente all’Assemblea Permanente Nazionale per la loro eventuale approvazione. Le stesse proposte possono essere fatte proprie dalle Assemblee permanenti dei vari ambiti.
Può essere valutata, anche in tempi successivi, l’eventuale costituzione di altri organi a cui attribuire funzioni specifiche.