I ponti non cadono per caso.
di Simonetta:
Di fronte a tragedie come quella di Genova non possiamo che abbracciare le famiglie colpite.
Ci interroghiamo però sull’integrità delle nostre infrastrutture, sui controlli, sulle manutenzioni.
Ci vorrà tempo per capire le ragioni del crollo e le responsabilità, ma siamo abbastanza certi che sarà difficile arrivare alla verità di fronte ad un opera costruita negli anni ‘60, e non ci conforta l’intenzione di istituire una commissione parlamentare.
Così al cordoglio per le tante perdite si affianca la rabbia.
Tutti i genovesi sanno che il ponte aveva problemi, certo nessuno immaginava di questa portata, ma davvero un evento di questo tipo può accadere senza avvisaglie? Non c’erano sensori che potessero avvertire in caso di problemi? Se, come dichiarato da Autostrade SpA, sono stati fatti più controlli e più manutenzioni del necessario come è possibile che il viadotto abbia ceduto in quella maniera? Davvero dobbiamo credere ad una fatalità magari causata dalle forti piogge o da un fulmine? Dobbiamo anche ascoltare le parole di chi denuncia aumento smisurato del traffico e dei trasporti eccezionali, quei tir di 108t, sempre più diffusi, che servono per comprimere costi e aumentare profitti. Se i nostri ponti non sono in grado di sopportarne il peso perché continuano a viaggiare sulle nostre strade? Forse perché la prevenzione viene considerata un costo inutile?
Non vogliamo certo sostituirci alle autorità giudiziarie, ma ci chiediamo quanto abbia inciso in questa tragedia il calo continuo negli investimenti, quasi 24% in meno tra il 2016 e il 2017, -7,5% sulle manutenzioni. Sono 10 i ponti crollati in Italia negli ultimi 5 anni mentre il sistema autostradale garantisce profitti miliardari ai due gestori principali, Benetton e Gavio, che si spartiscono quasi il 70% dei 7.000 Km di autostrade italiane.
A chi poi strumentalizza la tragedia per dare un assist alla gronda, ricordiamo che l’opera non è neanche ancora iniziata e che non sostituisce il ponte Morandi ma lo bypassa, senza uscite verso Genova. Anzi proprio questo voler insistere sulle grandi opere ha eroso risorse da quella che dovrebbe essere l’attenzione all’esistente.
L’Altra Liguria – Prima le Persone
Per sottoscrivere il nostro comunicato scrivete a simonetta.astigiano@gmail.com