dai Territori: Fondo non autosufficienza e Regione Molise
Fondi Non Autosufficienza. Nicola Lanza: “pronti a scendere in piazza con le associazioni a sostegno dei disabili”
di Miriam Iacovantuono
In merito alla questione Fondi Non Autosufficienza 2015, Nicola Lanza di Laboratorio Progressista spiega alla nostra testata com’è ad oggi la questione.
Lo scorso anno movimenti, associazioni unitamente a famiglie con disabili gravi e gravissimi hanno promosso una petizione che è stata firmata da circa mille persone su tutto il territorio regionale e che in particolare chiedeva di salvaguardare e potenziare le politiche sociali sul territorio con la revoca della Delibera di Giunta Regionale n.151 dell’11.04.2016 che smantella il servizio e lo inserisce nell’Assessorato alla Sanità, oltre a chiedere maggiori fondi per i caregiver (“colui che si prende cura” e si riferisce a tutti i familiari che assistono un loro congiunto ammalato e/o disabile). Infatti nella programmazione precedente il contributo era l’80% alle famiglie e il 20% alle strutture di servizi, nella programmazione 2016/2017, che coincide anche con un cambio ai vertici dell’Assessorato alle politiche sociali, ora affidato a Vittorino Facciolla (in precedenza l’assessore era Michele Petraroia), c’è stato un cambio di destinazione uso dei fondi spesi e quindi il contributo è stato ripartito diversamente e cioè il 20% alle famiglie e quindi per i caregiver e l’80% alle strutture di servizi.
“La petizione – spiega Lanza – è stata portata a conoscenza anche al Ministero del Lavoro, ai Prefetti regionali e al Presidente della Camera Boldrini ed è una questione per la quale il mondo associativo, il mondo dei disabili sta lottando da tempo. Dopo il tentativo da parte dei disabili, delle associazioni, dei movimenti di seguire vie istituzionali per affrontare questo problema, che è molto chiaro all’attuale giunta regionale, come Laboratorio Progressista e Isernia Domani, veniamo interpellati da queste famiglie che ci chiedono di metterci a disposizione per una protesta che va oltre le richieste fatte fino ad ora alle istituzioni”.
In un primo comunicato stampa a firma di Laboratorio Progressista e Isernia Domani è stato chiesto alla Regione le ragioni per cui viene cambiato repentinamente questo importo e diminuito il contributo spettante alle famiglie. Dal governo regionale è stato risposto che il 60% di questo contributo è stato messo a disposizione degli Ambiti Territoriali Sociali che devono però ancora fare il rendiconto alla regione e spiegare come li hanno spesi.
Parlando in termini numerici Lanza ci illustra che i disabili riconosciuti tali per accedere ai fondi erano in Molise 426, con la nuova ridistribuzione 350 su 426 restano fuori dai caregiver pur essendo dichiarati idonei, perché il contributo viene erogato solo per gli aventi diritto che sono 76, un contributo che viene, dunque, fornito in servizi di assistenza esterna.
“A questo punto – commenta Lanza – la Regione avrebbe dovuto monitorare di che tipo di servizio queste persone avrebbero avuto necessità; questo non è stato fatto e i disabili, per l’anno 2016/2017, si sono ritrovati senza fondi e senza servizi o meglio con servizi erogati solo in minima parte. Era necessario sentire i disabili, le famiglie per capire quali erano le loro esigenze. Non capisco perché – continua – si sente il terzo settore, si sentono le associazioni e non si interpellano le famiglie dei malati. Un legislatore regionale o chi dispone di un fondo nazionale avrebbe come minimo il dovere di sentire anche le famiglie. Se le famiglie, attraverso una petizione, attraverso l’aiuto di associazioni e movimenti stanno dicendo a più voci che c’è un problema, perché non vengono ascoltati?”
Da parte loro il governatore Frattura e l’assessore Facciolla, attraverso un comunicato stampa, spiegano che l’avviso per l’accesso ai benefici relativi al Programma FNA 2016 è stato pubblicato a cura degli Ambiti Territoriali Sociali dal 20 aprile al 10 maggio scorsi e allo stato è in corso di svolgimento il lavoro istruttorio delle istanze presentate. Allo scopo di conciliare gli interventi di cui al FNA 2015 e FNA 2016, esigenza determinata dal ritardo registrato nell’approvazione delle graduatorie degli aventi diritto, si è stabilito di riconoscere con decorrenza retroattiva i contributi ai caregiver e di integrare le ore di assistenza domiciliare maturate con il FNA 2015 con quelle assicurate con il FNA 2016.
“È evidente, – asserisce il portavoce di Laboratorio Progressista – come è stato ammesso anche in risposta ad un’interrogazione (presentata dal consigliere Michele Petraroia ndr) in consiglio regionale, che c’è una disorganizzazione e una mancata comunicazione tra gli Ambiti Territoriali Sociali e la regione Molise. Da una parte ammettono che c’è un problema e dall’altra cercano di far capire che daranno un contributo agli aventi diritto che però non sono gli idonei e poi fanno appello ad una direttiva ministeriale che impone l’orientamento verso i servizi e non più verso i caregiver di cui le famiglie hanno bisogno. La risposta del governo regionale – continua Lanza – è stata insufficiente ed inadeguata, non si risponde a mezzo stampa soprattutto se si evidenzia questa attenzione rispetto ai problemi dei disabili e poi si dà una risposta attraverso un comunicato a chi ha risollevato per l’ennesima volta la questione, portata avanti da molto tempo già da altri”.
Intanto, in merito a questo problema al Senato c’è il disegno di legge 2048 che è in discussione questa settimana e riguarda proprio il finanziamento ai caregiver sul piano nazionale, un finanziamento di un miliardo e 200 milioni di euro.
“Difronte a tutto ciò, – conclude Lanza – come associazioni, non ci sentiamo di chiedere ai 450 disabili di scendere in piazza, forse poi gli sarà chiesto, ma prima ancora chiediamo al mondo associativo ampio di impegnarci in merito a questo e programmare, nelle prossime settimane, un’azione di protesta e un incontro con le istituzioni, affinchè i fondi vengano impegnati e che si intervenga sul regresso, riportandoli lì dove le famiglie lo chiedono”.