IL NO AL REFERENDUM COSTITUZIONALE: CAMBIARE PASSO

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di Umberto Franchi

Credo che per cambiare passo alle nostre iniziative per fare vincere il NO al prossimo referendum costituzionale, sia necessario smascherare la favola , dell’Italia spendacciona che è vissuta sopra le proprie possibilità  facendo incrementare il debito pubblico  fino a farlo diventare di 2200 miliardi di euro… e quindi anche alla favola che votando SI al prossimo  referendum si inizierebbe a ridurre i costi della politica.
 Come fare ?
– E’ necessario evidenziare come a seguito della divisione tra il Ministero del Tesoro e la Banca d’Italia avvenuta nel lontano 1981, la Banca di Italia non copre più i prestiti emessi dallo Stato ed è per quella scelta che il debito è cresciuto fino alla cifra menzionata diventando il 130% del PIL;

– è necessario evidenziare come detta scelta comporti anche il pagamento degli interessi sul debito pubblico , fino alla cifra record di 3.000.000 miliardi di euro (il 5% del PIL annuo);
– fare capire come in base al Fiscal Compact, all’impegno preso dai diversi governi (Berlusconi, Monti, Renzi) di abbassare il debito pubblico dal 130% al 60% del PIL, comporti il taglio di 50 miliardi l’anno sul debito per tutti i prossimi 20 anni ,  che si aggiungano ai 135 miliardi annui di interessi sempre sul debito:

 
Ora occorre allora legare strettamente la nostra iniziativa al fatto che tutti i governi compreso quello di Renzi, le risorse per pagare gli interessi sul debito e quelle per tagliare il debito nei prossimi 20 anni non vanno certo a recepirle tagliando i privilegi della Casta… oppure mettendo una tassa sui grandi patrimoni… oppure recuperando i capitali evasi nei grandi paradisi fiscali… No di tutto ciò.
Il governo Renzi come gli altri precedenti, vogliono recuperare le risorse continuando a tagliare su tutto lo Stato Sociale (sanità, servizi, salari, pensioni, diritti) insomma sulla pelle della povera gente ed in più svendendo  e privatizzando beni comuni ai ricconi che continueranno a fare profitti .
 
Quindi il debito pubblico serve per continuare a  spostare ricchezza dal lavoro al capitale.
 
E’ in questo contesto che bisogna fare capire che la riforma costituzionale e quella elettorale , sono funzionali alle politiche liberiste, antisociali , liberticide portate avanti dal governo Renzi in applicazione delle direttive della Troika Europea ed a favore del grande capitale economico, finanziario, speculativo.
 
Sappiamo in molti, che Compact e pareggio di bilancio non sono sostenibili in un regime democratico, per cui serve una svolta autoritaria, con la Riforma Costituzionale e quella Elettorale voluta dal governo di Renzi.
Allora
 Se questa consapevolezza non è ancora un patrimonio comune di tutti i cittadini… è quindi necessario lavorare sodo legando le prossime iniziative alle tematiche sociali che ho citato?
oppure
E’ meglio andare avanti come abbiamo fatto fino ad ora ?
Io non ho dubbi scelgo la prima opzione
 
Umberto Franchi

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