COMUNICATO STAMPA: REFERENDUM NO TRIV DEPOSITATI IN CASSAZIONE – UN’OCCASIONE STRAORDINARIA PER FAR VINCERE LA DEMOCRAZIA ED UN NUOVO MODELLO DI SVILUPPO

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I cittadini italiani potranno scegliere in prima persona, con il voto popolare, il futuro energetico del Paese. Grazie alle 10 regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna e Veneto), che ieri hanno depositato in Cassazione ben sei quesiti referendari promossi dal Coordinamento No Triv, sarà infatti possibile abrogare dal basso l’articolo 35 del Decreto Sviluppo e parti dell’articolo 38 del Decreto Sblocca Italia.
Nelle pieghe di questi due articoli è nascosto il cavallo di Troia che consegna alle multinazionali dell’energia la possibilità quasi illimitata di cercare ed estrarre idrocarburi liquidi e gassosi all’interno di concessioni grandi quanto il territorio di una Provincia media italiana, senza che la popolazione e la politica locale dei territori interessati abbiano voce in capitolo.

I cittadini italiani potranno scegliere in prima persona, con il voto popolare, il futuro energetico del Paese. Grazie alle 10 regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna e Veneto), che ieri hanno depositato in Cassazione ben sei quesiti referendari promossi dal Coordinamento No Triv, sarà infatti possibile abrogare dal basso l’articolo 35 del Decreto Sviluppo e parti dell’articolo 38 del Decreto Sblocca Italia.
Nelle pieghe di questi due articoli è nascosto il cavallo di Troia che consegna alle multinazionali dell’energia la possibilità quasi illimitata di cercare ed estrarre idrocarburi liquidi e gassosi all’interno di concessioni grandi quanto il territorio di una Provincia media italiana, senza che la popolazione e la politica locale dei territori interessati abbiano voce in capitolo.

Sarebbero bastate cinque Regioni, secondo l’articolo 75 della Costituzione italiana per promuovere i referendum; il fatto che siano state in dieci a deliberarlo a maggioranza assoluta è un fatto storico estremamente significativo.

Primalepersone, associazione che fa della promozione della partecipazione dal basso dei cittadini la sua stessa ragione d’esistere e che vede nella conversione ecologica dell’economia e della società l’unica prospettiva di risanamento ambientale, economico e sociale per il paese, ha affiancato, insieme ad oltre 200 associazioni, il Coordinamento Nazionale No Triv affinché i cittadini  potessero esprimersi in materia di politiche energetiche.

Se gli italiani abrogheranno con il voto gli articoli oggetto dei quesiti referendari verrà rimessa in discussione tutta la Strategia Energetica Nazionale impostata dall’ultimo Governo Berlusconi, supinamente accettata dagli esecutivi successivi e rilanciata dal Governo Renzi accentrando all’esecutivo le scelte stategiche. Strategia tutta volta a favorire gli interessi delle lobby del petrolio e che risulta anacronistica a fronte dei mutamenti climatici in atto ed alla necessità di ridurre le emissioni, tutelare gli ecosistemi e la salute dei cittadini, promuovere con le fonti di energie rinnovabili distribuite sul territorio occupazione reale e sviluppo sostenibile.

I referendum no-triv  sono una occasione straordinaria per ribadire che in Italia la democrazia è ancora viva e vegeta; dire SI ai referendum abrogando gli articoli contestati è il primo passo verso una nuova discussione, questa volta condivisa dal basso, sulla Strategia Energetica Nazionale e, subito dopo, verso una altrettanto seria e condivisa discussione sulle norme europee che regolano le concessioni energetiche e le tecnologie che l’industria dell’energia può o non può utilizzare, a partire dal  fracking. 

La portata etica, ambientale ed economica di questo primo importante risultato può aprire ad una nuova stagione  referendaria, questa volta promossa dai cittadini, per dare un’altro indirizzo e futuro al paese.

Per questo Primalepersone, insieme al Coordinamento e alle altre 200 associazioni che hanno promosso i referendum delle Regioni, lavorerà alla costituzione dei comitati referendari in ogni territorio invitando cittadini, comitati, movimenti ed associazioni a costruire dal basso una campagna orizzontale aperta ed inclusiva, a garanzia del successo. Auspichiamo quindi che le istituzioni ed i partiti possano supportare trasversalmente e con generosità questo importante momento di espressione democratica del popolo sovrano evitando di strumentalizzare a fini politici di parte l’iniziativa. Gli interessi in gioco sono enormi, primo tra tutti la democrazia, il bene comune e la possibilità di puntare su un modello di sviluppo sostenibile che distribuisca la ricchezza e sia un primo passo verso una nuova visione di mondo e di società.

Primalepersone per l’Assemblea Permanente

 

Le portavoci

Roberta Radich 3489138529 r.radich@fondazionecapta.it
Antonella Leto 3336599512 antonellaleto22@gmail.com

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