Atene come Stalingrado
Atene come Stalingrado
di Mario Sommella
Era la sera del 23 agosto 1942 quando la 16ª armata tedesca si attestò sulle rive del Volga a breve distanza dalla città di Stalingrado. Era l’avanguardia dell’armata che poco più di un anno prima Hitler aveva lanciato, a sorpresa, contro l’unione sovietica. Per schiacciare il comunismo slavo l’esercito russo pareva in rotta. L’unica resistenza degna di nota fu opposta, dinanzi allo stupore delle truppe tedesche, da un gruppo di studentesse che manovrarono pezzi di artiglieria anti aerea. Gli uomini della Wehrmacht credevano di aver vinto la guerra contro il Grande Nemico, non potevano sapere che la città sarebbe diventata un baluardo insuperabile, una trappola per le ambizioni del Reich , una tomba per decine di migliaia dei suoi soldati. ….
Atene come Stalingrado
di Mario Sommella
Era la sera del 23 agosto 1942 quando la 16ª armata tedesca si attestò sulle rive del Volga a breve distanza dalla città di Stalingrado. Era l’avanguardia dell’armata che poco più di un anno prima Hitler aveva lanciato, a sorpresa, contro l’unione sovietica. Per schiacciare il comunismo slavo l’esercito russo pareva in rotta. L’unica resistenza degna di nota fu opposta, dinanzi allo stupore delle truppe tedesche, da un gruppo di studentesse che manovrarono pezzi di artiglieria anti aerea. Gli uomini della Wehrmacht credevano di aver vinto la guerra contro il Grande Nemico, non potevano sapere che la città sarebbe diventata un baluardo insuperabile, una trappola per le ambizioni del Reich , una tomba per decine di migliaia dei suoi soldati. Quella di Stalingrado è stata una delle più spietate e forse la più importante battaglia della storia del 20º secolo, fu il più importante scontro militare all’interno di una città che coinvolse decine di migliaia di civili indifesi, fu caratterizzata da paradossali rovesciamenti di fronte. La svolta decisiva avvenne quando la 6ª armata tedesca del generale Von Paulus, di 250.000 uomini, si ritrovò trasformata da assediante ad assediata. Fu decisa anche dal tradimento: nella Wehrmacht combatterono oltre 50.000 russi che si unirono alle truppe di Hitler, mentre nell’armata Rossa vi erano molti tedeschi scappati all’instaurarsi del regime nazista. Inoltre nelle fila delle truppe tedesche vi erano truppe rumene, con una propria armata, truppe italiane con l’Armir, conosciamo la storia, truppe nazionaliste Ucraine, truppe ungheresi e addirittura divisioni corazzate francesi.
Ebbene oggi possiamo eleggere la Grecia, con la sua città principale Atene, baluardo delle democrazie Europee da difendere a tutti i costi contro lo strapotere di un finanz-capitalismo, il quale pur non utilizzando armi di distruzione di massa ed eserciti armati, utilizza mezzi coercitivi che sortiscono effetti simili: povertà, abbattimento totale dell’assistenza sanitaria pubblica, riduzione dei diritti di un popolo, quello greco. Ieri come oggi, si combatte una guerra ideologica, allora contro il comunismo, oggi contro un governo eletto democraticamente dal suo popolo, un governo di sinistra, dichiaratosi espressamente anti liberista, rappresentato dal partito di Syriza con il suo leader e Primo Ministro Alexis Tsipras. Ieri come oggi si susseguono ultimatum alla resa incondizionata, oggi tentando di indurre alle dimissioni il capo di un’alleanza governativa eletta democraticamente, tutto questo, oggi come ieri, nel nome di un’ideologia capitalista. Dietro, le non più velate e capricciose richieste della cancelliera Angela Merkel e del suo intransigente Ministro del tesoro, il falco, Schäuble. Essi rappresentano di fatto la punta avanzata di quella dittatura finanziaria che ha messo da parte i valori fondanti della, mai nata, nazione Europa.
Oggi possiamo dire con certezza che l’Europa non esiste, L’Europa dei popoli non è mai nata, si è concretizzata solo un’Europa governata dalla finanza, quella più spietata, che e in controtendenza ai valori fondanti enunciati dalla carta di Ventotene. Questa governance che è riuscita a mettere innanzi a tutto gli interessi del capitalismo e delle banche prima degli interessi dei popoli, questo gruppo che dirige la politica europea, è riuscita a far naufragare il progetto di una grande nazione europea fondata sulla solidarietà e sulla pace tra le popolazioni, immemori delle tragedie avvenute nel secolo scorso.
Concludendo, credo che quanto scritto da Guido Viale nel suo articolo, “il nuovo manifesto di Ventotene” sia l’unica via da percorrere per correggere l’anomalia di questa Europa, lavoriamo tutti affinché questa iniziativa possa concretizzarsi, non c’è più tempo.
Mario Sommella
Qui trovate l’articolo di Guido Viale: http://www.primalepersone.eu/cms/?q=node/209
Richiami storici tratti dal libro Stalingrado di Beevor Antony.