contributo all’assemblea del 6 e 7 giuno di Coalizione sociale su Coesione e autorappresentanza
Coesione sociale e autorappresentanza politica
Abbiamo accolto molto positivamente l’appello di Maurizio Landini per la costruzione di una Coalizione Sociale, ora ridefinita come Coesione Sociale. Desideriamo portare alcuni elementi di riflessione per confrontarci sulle forme e sui modi della partecipazione e della decisione in relazione alla profonda crisi della rappresentanza e della democrazia.
La democrazia in Europa e in Italia è fortemente messa a rischio. È in atto un processo di de- costituzionalizzazione e di dissolvimento di diritti e di garanzie per i cittadini. L’approvazione della nuova legge elettorale, le “contro-riforme” costituzionali in fieri, il continuo ricorso a decreti legge, la degenerazione della discussione parlamentare e, in parallelo, la crescente emersione della forte interconnessione tra potere politico, illegalità, mafia e affari, rischia di ridurre la politica a un mero simulacro, svuotato di ogni reale potere di cambiamento.
Risulta di fatto bloccata ogni effettiva espressione della volontà popolare nella scelta della classe politica, che si configura sempre di più come una casta inamovibile, non esposta al peso delle proprie responsabilità, tesa a riprodurre la propria esistenza in vita e quella delle reti di privilegi sviluppati attorno a sé. I partiti, per come sono configurati, non sono più in grado di svolgere quel ruolo di interfaccia tra le istanze e i bisogni che la base della società esprime e le istituzioni. Il risultato di un processo che dura da molti anni, ora è evidenziato dall’astensionismo al 50 per cento, dal voto di protesta, dalla crescente ondata di una demagogia intollerante e spesso, francamente, razzista.
La situazione è preoccupante e in progressiva degenerazione a fronte dei gravi cambiamenti economici e strutturali in atto che richiederebbero una immediata e forte reazione. A tutto questo va posto un argine politico, da una parte, e contrapposta una nuova visione di società e di convivenza, dall’altra. Le riflessioni e le esperienze nate e raccolte da Primalepersone convergono verso un’idea di cittadinanza attiva, capace di ridare dignità, credibilità ed efficacia alla politica stessa, incapace ora di superare una struttura gerarchica, verticistica e leaderistica.
Riteniamo necessario dar vita a una nuova fase sociale e politica che coniughi la saggezza dell’esperienza politica maturata anche nei fallimenti, con il coraggio dell’innovazione e della sperimentazione. Condividiamo profondamente quanto riteniamo intenda proporsi il progetto di Coesione sociale: aspirare ad arginare la deriva antidemocratica e invertire la rotta connettendo le energie vive e creative del paese, le cittadine e i cittadini che provano un crescente senso di responsabilità sociale, tutti i movimenti di lotta, le forze che si battono per la democrazia e la legalità, per i diritti fondamentali, che creano buone pratiche, nuove economie e forme di convivenza sociale, che mantengono viva cultura e arte.
Pensiamo che questa ricerca di alleanza e mutuo aiuto possa e debba fondarsi su due principi fondamentali.
In primo luogo: una visione radicalmente alternativa dell’attuale modello basato sulla preminenza della
finanza sulla società e lo stato, la quale non può che muovere e trovare le sue ragioni dalle emergenze planetarie che si abbattono con la violenza a livello locale, a partire dai mutamenti climatici, dalla distruzione delle risorse naturali ed ambientali, per arrivare alle emergenze umanitarie e democratiche. Crediamo sia necessario partire dalla conversione ecologica dell’economia per trasformare un’idea di vita, di sviluppo, di produzione, di convivenza sociale e creare, al contempo, nuovi posti di lavoro che possano dare un futuro all’intero ecosistema. Movimenti, comitati, associazioni, iniziative di cittadinanza attiva, nella maggioranza dei casi, sono al centro di conflitti ambientali e sociali. Da questi è necessario partire. Il secondo aspetto fondamentale e fondante un’effettiva riappropriazione della politica da parte delle persone, attiene alle forme partecipative e alla trasformazione della rappresentanza: si tratta di avviare forme orizzontali e inclusive, rivedendo profondamente il principio della delega. Le persone, i gruppi, i movimenti, per aderire a qualunque percorso devono essere coinvolti attivamente, essere considerati portatori, non solo di bisogni e domande, ma anche di proposte e idee che si autorappresentino. La ricomposizione e la coesione di una base sociale attiva, in un orizzonte che preveda il recupero di un reale peso della cittadinanza nelle scelte politiche del paese, ci sembra la sola, anche se faticosa, strada da percorrere. In questo contesto la proposta che avanza PrimalePersone (in linea con altri gruppi che in Italia stanno lavorando a questo stesso tema, Progetto X, Lista Civica Italiana, Costituente 2.0, Democrazia in Movimento e molti altri) è il superamento del dualismo società/politica, che vede il sociale delegare al ceto politico la sua rappresentanza istituzionale. Si tratta quindi di superare la delega totale per orientarsi verso un’idea di auto-rappresentanza.
Tale obiettivo si raggiunge attraverso un processo che lavora in parallelo su due piani interconnessi, quello della costruzione di un terreno sociale favorevole al cambiamento politico e quello della formazione di una rappresentanza politica strettamente correlata al tessuto sociale dal quale dipende e dal quale viene generata.
Il processo che abbiamo proposto e aperto a tutti, consiste in una “Assemblea permanente” che si declini sia a livello locale che nazionale, e si articoli attraverso incontri fisici e l’utilizzo di strumenti informatici. Due gli aspetti metodologici che consideriamo importanti nel sviluppare questa sperimentazione: 1) metodi che facilitino la discussione allargata e il confronto in modo circolare, cooperativo e additivo e non favoriscano la contrapposizione tra posizioni rigidamente espresse;
2) metodi di decisione orizzontale secondo il principio di “una testa un voto” , articolati in incontri fisici e attraverso strumenti digitali che cerchino di giungere ad un ampio consenso collettivo.
È il momento di aggregare e questo richiede metodo, non solo buona volontà e il richiamo alla necessità di unità.
Primalepersone sta perseguendo questi obiettivi, avviando incontri fisici e sperimentando l’utilizzo di forum e una piattaforma decisionale informatica, “Liquid Feedback”, progettata e realizzata dal Partito Pirata
tedesco allo scopo di assumere decisioni in forma democratica e trasparente. Liquid Feedback non è una piattaforma proprietaria, garantisce trasparenza totale e utilizza un sistema di voto che favorisce partecipazione e democrazia. Riteniamo che questa o altre piattaforme, non sostituiscano la relazione diretta, gli incontri fisici e l’attivismo sui territori, ma possano essere un valido strumento al servizio di questi.
Sperimentare una democrazia 2.0 non è né immediato né facile, ma la sperimentazione va perseguita e avviata da subito. Uno strumento essenziale per l’avvio di tale processo è la costituzione di un luogo di confronto in cui le pratiche della democrazia possano trovare spazio attraverso momenti di dialogo e di decisone aperti e inclusivi. L’Assemblea permanente è il luogo politico unitario entro il quale possano finalmente incontrarsi e decidere insieme le numerosissime componenti attive della società per l’attuazione di un’azione politica efficace e condivisa. Attraverso l’azione congiunta delle varie istanze provenienti dal basso, il loro confronto e la definizione di priorità e di programmi d’azione, si potrà procedere, mettendo finalmente a frutto le future scadenze elettorali, alla “riappropriazione democratica delle istituzioni” necessaria a riportate alla sovranità popolare, cioè al dettato costituzionale, l’azione politica.
In conclusione, auspichiamo che i movimenti, il vasto mondo dell’associazionismo e i semplici cittadini, già chiamati a raccolta intorno al progetto di Coalizione sociale, aderiscano alla proposta di Assemblea Permanente iniziando ad includere nella variegata composizione di strumenti utili per la complessa rete di interazioni e azioni che si vogliono costruire anche gli strumenti di discussione e di decisione digitali. In Europa alcuni popoli, a partire da quello greco, stanno faticosamente tentando di rialzare la testa. In Spagna Podemos, e le coalizioni che è riuscita con grande cura ed abilità a costruire sui territori, sono riuscite a conquistare le principali città del paese e a ridare speranza in una grande rinascita democratica. L’Italia, considerata l’estrema gravità della sua situazione sociale ed economica e l’autoritarismo strisciante che la soffoca ogni giorno di più, non può permettersi ulteriori ritardi è il momento di includere e ridare voce a ogni singola persona di questo nostro Paese.
Con un augurio di buon lavoro a tutte e a tutti noi.
PrimalePersone – Assemblea Permanente