Barbara Spinelli e Altra Europa
Comprendiamo il travaglio di chi, non rinunciando a un’analisi politica lucida, rigorosa e soprattutto libera, arriva a scegliere di lasciare un percorso che non riconosce più come proprio e desideriamo esprimere tutta la nostra solidarietà a Barbara Spinelli.
Chi attacca oggi la decisione di Barbara Spinelli di prendere le distanze da ciò che resta dell’Altra Europa sono gli stessi che dopo le elezioni europee l’hanno criminalizzata per la sua decisione di accettare il verdetto delle urne, vale a dire il posto al parlamento europeo che si è guadagnata grazie ai tantissimi elettori che le hanno espresso, attraverso il voto, la propria fiducia. Barbara allora ha accettato il seggio per la sollevazione di coloro che si riconoscevano in lei e per il pressante invito dello stesso Alexis Tsipras e in accordo con tutti i garanti e i partiti. L’alternativa a Barbara Spinelli sarebbe stata un uomo di partito, assieme a una donna di partito e a un europarlamentare che è, oggi, nel consiglio direttivo di SEL. Chi si era avvicinato a questo progetto per la sua natura “laica”, per la sua capacità di aggregare il mondo non partitico, dei movimenti, di tante esperienze virtuose del Paese, si sarebbe ritrovato, ancora una volta, senza rappresentanza. Barbara per tutto questo mondo costituiva una garanzia e una speranza.
La polemica che ne è seguita, con pesanti attacchi personali a Barbara privi di qualsivoglia ragione o fondamento, ha prodotto solo danni a un progetto che via via, si è allontanato dallo spirito e dal patto iniziale. Prima della dichiarazione attuale di Barbara Spinelli già erano usciti di fatto, la maggior parte dei garanti, degli ex candidati, degli attivisti e dei simpatizzanti. Attualmente Altra Europa ha perso quasi del tutto il mondo della cittadinanza attiva, dei movimenti o dei semplici cittadini che avevano ritrovato una strada politica persa da tempo. AE persegue l’idea di una “casa comune della sinistra e dei democratici”, ennesimo cartello di partiti, SEL e PRC, con la possibile aggiunta di chi è uscito o, presumibilmente, uscirà dal PD.
Barbara Spinelli ha solo sancito un dato di fatto, una distanza ormai incolmabile, creata da coloro che vogliono dar vita, senza alcuna parvenza di democrazia interna, a un progetto politico lontano dall’appello che tutti aveva unito.
Constatare che il progetto l’Altra Europa non esiste più non è un crimine, ma una coraggiosa presa d’atto.
Le ultime conferme di questo vengono da molte regioni che hanno deciso di andare al voto con simboli e richiami diversi da Altra Europa anche là dove non si è verificata alcuna spaccatura tra i soggetti coinvolti alle Europee (si veda in Toscana “Sì, Toscana a sinistra”). Ma è in Liguria che il progetto Altra Europa si infrange definitivamente. Qui Altra Europa ha voluto appoggiare una lista che non riesce ad andare oltre la sommatoria dei partiti o di pezzi di partiti, nel vecchio stile perdente inaugurato nel 1979 con la Nuova Sinistra Unita. E, soprattutto, lo fa contrapponendosi ad Altra Liguria, un progetto politico nato in Altra Europa che era riuscito ad aggregare dal basso sia i partiti della sinistra che tanto mondo dei movimenti e della cittadinanza attiva.
Barbara Spinelli, muovendosi in modo autonomo e non rispondendo ad alcuna logica di appartenenza, ben rappresenta quella parte di società attiva che non smetterà mai di provare a costruire quel soggetto politico di cui tutti riconosciamo la necessità e che vuole dar vita a qualcosa di veramente innovativo, a partire dalle forme e dalle pratiche del far politica e dalla considerazione per la centralità delle persone, oltre e sopra ogni ruolo e scelta politica partitica.
Un grande ringraziamento a Barbara per quest’atto di chiarezza al quale uniamo un abbraccio collettivo, solidale e amico.
Primalepersone – Assemblea permanente